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Origine della preghiera di esorcismo
Il 13 ottobre 1884, dopo che Papa Leone XIII aveva finito di celebrare la Messa, circondato da alcuni cardinali e membri del Vaticano, si fermò improvvisamente ai piedi dell’altare. Lì rimase per circa dieci minuti in estasi, con il volto bianco di luce. Poi, uscendo immediatamente dalla cappella per recarsi nel suo ufficio, compose la preghiera a San Michele Arcangelo con l’ordine di recitarla ovunque dopo ogni Messa bassa.
Quando gli fu chiesto cosa fosse successo, spiegò che mentre stava per lasciare l’altare…
«Dopo la Messa, ho sentito due voci, una dolce e buona, l’altra gutturale e dura; sembrava provenire dal lato del tabernacolo. Era il diavolo che parlava al Signore, come in un dialogo. Questo è ciò che ho sentito:
«La voce gutturale, la voce di Satana nel suo orgoglio, che gridava al Signore: «Posso distruggere la tua Chiesa».
– La voce soave del Signore: «Puoi? Allora fallo».
– Satana: «Per questo ho bisogno di più tempo e potere».
– Nostro Signore: «Quanto tempo? Quanto potere?».
– Satana: «Da settantacinque a cento anni e un potere maggiore su coloro che si mettono al mio servizio».
– Nostro Signore: «Hai il tempo, avrai il potere. Fanne ciò che vuoi».
«Poi ebbi una terribile visione dell’inferno: vidi la terra come avvolta dalle tenebre e da un abisso vidi una legione di demoni che usciva dal mondo per distruggere le opere della Chiesa e per attaccare la Chiesa stessa, che vidi ridotta all’estremo. Poi apparve San Michele e ricacciò gli spiriti maligni nell’abisso. Poi vidi San Michele Arcangelo intervenire, non in quel momento, ma molto più tardi, quando le persone avrebbero moltiplicato le loro ferventi preghiere all’Arcangelo».
Dopo questa visione, Leone XIII scrisse due documenti: preghiere da recitare dopo le Messe basse e un piccolo esorcismo. Abbiamo la testimonianza inconfutabile del cardinale Giovanni Nasalli Rocca di Corneliano (1872-1952) che, nella sua Lettera pastorale per la Quaresima distribuita a Bologna nel 1946, scrive:
«Leone XIII stesso ha scritto questa preghiera. La frase: “Satana e le sue legioni di spiriti maligni che vagano per il mondo per la perdita delle anime” ha una spiegazione storica che il suo segretario privato, monsignor Rinaldo Angeli, ci ha raccontato più volte. Leone XIII ebbe davvero una visione di spiriti infernali che si radunavano intorno alla Città Eterna, e da questa esperienza nacque la preghiera che volle far recitare a tutta la Chiesa. Recitava questa preghiera con voce vibrante e potente: l’abbiamo sentita tante volte nella Basilica Vaticana.
«E non è tutto. Scrisse anche di suo pugno uno speciale esorcismo che è incluso nel Rituale Romano. Raccomandava ai vescovi e ai sacerdoti di recitare spesso questi esorcismi nelle diocesi e nelle parrocchie. Lui stesso lo faceva tutto il giorno.»
