Ecco un esempio –tra mille– della misericordia della Beata Vergine. Hermann Cohen, tedesco di nascita ed ebreo di religione, godeva di un’ottima reputazione a Parigi come eccellente pianista e abile compositore. Divenne il figlio adottivo del famoso Listz, e con lui fondò un conservatorio di musica a Ginevra. Poi viaggiarono in diverse parti d’Europa, ricevendo ovunque le acclamazioni e gli applausi più lusinghieri. Ma lasciamo che sia lui stesso a dirci in quale abisso era sprofondato quando la dolce Stella del Mattino venne a brillare nei suoi occhi: «In tutte le società ero coccolato, ero acclamato, e, trovando in me una comprensione abbastanza facile per la mia età, cercavano di inculcarmi a loro volta le terribili dottrine che venivano dalle profondità dell’inferno a brulicare sulla superficie di questa tana chiamata Parigi. L’ateismo, il panteismo, il socialismo, il massacro dei ricchi, la licenza totale della morale, ecc. sono entrati nel mio cervello. Ero persino diventato un propagandista molto zelante, e di conseguenza il figlio più giovane di ogni nuovo profeta dell’inferno…» Mentre questo giovane brillante si abbandonava con passione al turbine del mondo, il principe di Moskowa gli chiese di andare al suo posto in una chiesa di Parigi, per dirigere un coro di dilettanti che si era offerto di cantare le lodi di Maria durante i pii esercizi del maggio 1847. Sebbene fosse un ebreo, accettò volentieri; era lì, davanti all’altare di Maria, che lo attendeva la grazia. Mentre lui rendeva omaggio materiale all’augusta Madre di Dio, lei intercedeva per lui presso il suo Figlio divino. Nel momento in cui il sacerdote alza l’ostensorio per dispensare la benedizione, il nostro giovane impie guarda con disprezzo l’inclinazione dei fedeli… Improvvisamente un peso invisibile grava sulle sue spalle, costringendolo a piegarsi e a cadere in ginocchio nonostante l’ostinazione della sua volontà. Da quel momento il suo spirito ricevette la luce rinvigorente della fede e il suo cuore si aprì alle impressioni salutari della grazia. Superò generosamente tutti gli ostacoli che si opponevano alla sua completa conversione; ricevette il Santo Battesimo con le disposizioni più commoventi. La Madre di Dio non era rimasta insensibile all’omaggio che le era stato involontariamente reso… da un bambino perduto.
Il 28 agosto 1847, Hermann fu battezzato e preparato per la sua prima comunione. Oh, come gli sembrò lungo quell’intervallo e come lo fece soffrire. «Dal mio battesimo, scrisse durante la sua preparazione, sono stato quotidianamente ricoperto dal Signore di molte dolcezze, molte consolazioni e molti favori celesti. Ho spesso nuotato in un’abbondanza di delizie spirituali». Ma queste grazie, così lievi, non erano sufficienti per l’ardore dei suoi desideri; non facevano che aumentare la sua tenera impazienza. «Quando i fedeli vanno alla Comunione, ecco le lacrime che traboccano di nuovo; non sono più lacrime di gioia, ma lacrime brucianti, amare, lacrime di desolazione causate dal dolore di non essere ammesso, anch’io, alla Santa Tavola».
L’8 settembre 1847, festa della Natività della Beata Vergine, Hermann ebbe i suoi desideri esauditi e ricevette il sacramento dell’adorabile Eucaristia. Cosa è successo nella sua anima nel momento in cui è stato così strettamente unito a Gesù Cristo? I testimoni dell’augusta cerimonia hanno detto di aver notato un’espressione soprannaturale nel suo viso che li ha colpiti profondamente. Hermann fu interrogato invano su questo. Dal momento in cui la grazia aprì il suo cuore e la sua mente ai pii sentimenti e alla seria riflessione, egli concepì un pronunciato disgusto per questo mondo, di cui era stato l’idolo e che egli stesso aveva follemente adorato, e non pensò ad altro che a nascondersi in isolamento per vivere nell’intimità del Dio dell’Amore. I disordini della sua giovinezza gli avevano fatto contrarre dei debiti: «Spendevo l’oro più facilmente e più rapidamente di quanto l’avessi guadagnato… Non guardavo più né indietro né avanti, e vivevo giorno per giorno senza pensare alla lena di domani». Era necessario per lui adempiere a questi obblighi, e per questo continuare a servire questo mondo che odiava. Continuò a dare concerti e lezioni, e durante l’anno 1848 saldò quasi 30.000 franchi di debiti. Confidò a un amico: «Il primo gennaio avevo incaricato San Giuseppe di pagare i miei debiti». Dall’alba dell’anno 1849, non appare più nel mondo. Quasi quotidianamente prostrato davanti al santo altare, ai piedi del tabernacolo che contiene il Dio salvatore, lo adora e conversa con Lui. Fu in questi dolci colloqui che il pensiero di abbracciare lo stato religioso, che si era presentato più volte alla sua mente, fissò tutte le sue idee, e dopo, come il profeta Samuele, ripeté incessantemente a Dio, in uno spirito di perfetta sottomissione alla sua divina volontà: «Signore, cosa vuoi che io faccia? Hermann entrò presto nell’Ordine Carmelitano e prese il nome di Agostino Maria del Santissimo Sacramento. Ordinato sacerdote nel 1851, amante appassionato della Santa Eucaristia, Dio ricompensò il suo zelo con numerose e importanti conversioni. Un gran numero di ebrei e protestanti, ricondotti all’ovile grazie alla sua mediazione, abiurarono i loro errori per mano sua.
Consacrò alla Regina degli Angeli i frutti del suo bel talento musicale, desiderando che tutte le bocche cristiane benedicessero la misericordia della Madre divina che lo aveva miracolosamente liberato dalle cattive grinfie del mondo. Niente è più commovente della dedica dei suoi cantici a Maria: «Stella del mattino, mi sei apparsa nella notte oscura dove mi ero smarrito! Salvezza degli storpi, Tu hai rafforzato i miei passi vacillanti! Rifugio dei peccatori, Tu mi hai aperto un rifugio nel Tuo Cuore Immacolato!»
Gloria a Maria, gloria a questa dolce e salutare devozione del mese di maggio che ha dato alla Chiesa di Dio un figlio fedele e un apostolo ardente.
(Padre Huguet)