Una storia per ogni giorno...

È a Maria che i missionari ricorrono nei pericoli imprevisti. Il reverendo Padre Laverlochère, che sta evangelizzando in una delle regioni vicine al Polo, aveva messo alla prova la potenza di questa protezione quando scrisse: «Ci eravamo impegnati a penetrare nei posti più lontani della Baia di Hudson. Eravamo in tre in una piccola canoa, imbarcati su una di quelle correnti rapide e scogliose che sono l’unico mezzo di comunicazione in queste regioni selvagge. Le acque erano così alte che più di una volta siamo stati quasi inghiottiti nelle voragini. Un giorno i nostri rematori, posizionati sopra una cascata che doveva essere attraversata, stavano tirando la canoa con una corda, quando improvvisamente il cavo si ruppe, e la barca fu portata via come un fuso. Non c’era altra prospettiva che rompersi contro un albero posto in mezzo alla corrente, o essere inghiottiti nei vortici che il fiume formava sotto di noi. La nostra perdita sembrava certa, ma avevamo appena invocato Maria. Questa buona Madre ha avuto pietà di noi.Colui che guidava la barca, vedendo che stava per colpire l’albero, si precipitò in acqua; con una mano si legò ai rami dell’albero, con l’altra tenne la nostra barca: fummo salvati, e presto continuammo il nostro cammino, cantando le lodi della Vergine Maria che ci aveva preservato la vita.»