L’Ordine del Magnificat della Madre di Dio ha il seguente scopo speciale la conservazione del Deposito della Fede attraverso l’educazione religiosa in tutte le sue forme. Dio l’ha stabilita come “un baluardo contro l’apostasia quasi generale” che ha invaso la cristianità e in particolare la Chiesa romana.
Nel dicembre 1862, fui introdotto per lavoro nel salotto della Casa delle Piccole Sorelle dei Poveri stabilita nella nostra città. Mentre aspettavo la Superiora, stavo contemplando una statua di San Giuseppe con le dita rotte. Durante la nostra conversazione, feci notare alla buona Madre, che mi disse che si aspettava tutto da San Giuseppe, che non era probabile che ricevesse molto denaro, poiché le mani della sua statua erano tutte rotte. «È vero, disse, ma San Giuseppe lo sa bene, e se vuole che le sue dita siano riparate, sceglierà il suo medico e il suo chirurgo.» Mi prese a cuore di essere la persona nominata, e dissi alla buona Madre: «Che la statua sia portata all’uomo che ho nominato, e vedremo come si comporterà San Giuseppe». Qualche settimana dopo mi fu detto che la statua era stata ristrutturata. Il prezzo che hanno chiesto era un po’ più alto di quello che mi aspettavo, ma per il bene di San Giuseppe ho pagato volentieri l’intera riparazione della sua statua.
Allora la buona Madre mi disse: «Vorremmo mettere il nostro San Giuseppe in mezzo al cortile dei nostri vecchi, ma lo troviamo così bello che temiamo le ingiurie del tempo.» Subito le ho proposto di far costruire un rifugio molto semplice.
Poco consapevole di quanto potessero costare questo tipo di piccole costruzioni per essere ben stabilite, lo proposi alla buona madre, credendo che, semplicemente fornendole alcuni oggetti che avevo a disposizione, i buoni vecchi avrebbero potuto montarle senza coinvolgermi in spese che non avrei potuto sopportare. Lei rispose semplicemente: «Ma se tu volessi occupartene, il nostro appaltatore lo farebbe più solidamente di quanto potrebbero fare i nostri buoni vecchi.»
Ancora una volta, mio buon Padre, sono bloccato e non voglio tirarmi indietro. Questa volta non ho avuto fretta. Il mese di marzo stava passando e non pensavo quasi al rifugio promesso al nostro caro San Giuseppe. Il fervore della Settimana Santa mi ha spronato, e il Venerdì Santo, alle sette, sono andato dalle Piccole Sorelle con la persona a cui volevo affidare il mio progetto. Mi ha detto che il costo potrebbe arrivare a 100 franchi. Mi ero detto: «Darei volentieri 20 franchi, ma 100 franchi! La mia povera borsetta non poteva contarli a breve…» Ancora una volta la mia benevolenza si fece sentire nel mio cuore e, senza misurare troppo l’imbarazzo a cui mi sottoponevo per questa piccola spesa, dissi all’operaio: «È per San Giuseppe, che è anche il patrono della vostra officina. Fai tutto per il meglio».
Mentre mi recavo in chiesa, dissi a San Giuseppe: «Vedi, buon Padre, che sei tu che mi spingi a questa spesa; tocca a te fornirmi i mezzi per affrontarla». Allora mi sono sentito tutto gioioso come dopo una buona azione e per niente preoccupato. Verso mezzogiorno, andai a trovare un’amica, alla quale raccontai l’avventura della mia mattina, senza la minima intenzione di chiederle aiuto nella mia piccola impresa. Lei rispose: «Qualche giorno fa avevo intenzione di fare una piccola offerta a San Giuseppe. Se lo permettete, contribuirò alla metà del costo.» Mi vennero le lacrime agli occhi nello sperimentare così prontamente la protezione e l’aiuto del nostro amato e potente padre San Giuseppe, e raccontai alla mia amica, che mi conosceva per caso, l’ansia con cui mi sollevò sia il cuore che la borsa. Ha condiviso la mia gioia e mi ha detto che sarebbe stata gelosa se San Giuseppe si fosse dimenticato di lei in questa piccola circostanza. I piccoli lavori di muratura, carpenteria, copertura e pittura ammontavano a 126 franchi. Anche un altro amico ha voluto contribuire, così che avevo appena un terzo delle spese da pagare. Non avrei voluto dare di meno, ero felice di dedicare i miei risparmi di un anno a San Giuseppe.
La gratitudine è un delicato fiore dell’amore. A Nazareth, il cuore di San Giuseppe, così amorevole e così amato, era pieno di gratitudine senza limiti. Il suo cuore non ha mai sofferto le ingiurie del tempo e San Giuseppe non manca mai di premiare la più piccola testimonianza di devozione.
SITUATO A:
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(819) 688-6548
Segno della croce
Nel nome del Padre e del Figliolo e dello Spirito Santo e della Madre di Dio. Amen.
Preghiera preparatoria
O Gesù! Cammineremo con Te sulla strada del Calvario, che è stata così dolorosa per Te. Facci capire la grandezza delle Tue sofferenze, tocca i nostri cuori con tenera compassione alla vista dei Tuoi tormenti, per aumentare in noi il rimpianto dei nostri difetti e l’amore che desideriamo avere per Te.
Degnati di applicare a tutti noi gli infiniti meriti della Tua Passione, e in memoria dei Tuoi dolori, mostra misericordia alle anime del Purgatorio, specialmente a quelle più abbandonate.
O divina Maria, che per prima ci ha insegnato a fare la Via Crucis, ottienici la grazia di seguire Gesù con i sentimenti di cui il Tuo Cuore si è riempito mentre Lo accompagnavi sulla via del Calvario. Che possiamo piangere con Te e amare il Tuo divino Figlio come Te. Lo chiediamo in nome del Suo adorabile Cuore. Lo chiediamo in nome del Suo adorabile Cuore.
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