L’Ordine del Magnificat della Madre di Dio ha il seguente scopo speciale la conservazione del Deposito della Fede attraverso l’educazione religiosa in tutte le sue forme. Dio l’ha stabilita come “un baluardo contro l’apostasia quasi generale” che ha invaso la cristianità e in particolare la Chiesa romana.
Una madre di famiglia dell’isola della Riunione, da tempo afflitta da diverse disgrazie e da una situazione penosa alla quale non vedeva fine, si sentì spinta a ricorrere a San Giuseppe. Aveva perso diversi bambini, non tanto per malattia quanto per fame; perché la sfortunata madre aveva solo latte povero da dare loro, essendo lei stessa così piccola e mal nutrita; erano quasi tutti morti prima di raggiungere la fine del loro primo anno. Il futuro sembrava squallido come il passato. La povera donna, di nuovo incinta, si chiedeva se era destinata a vedere altre disgrazie. Decise dunque di rivolgersi a Dio per mezzo di colui che era stato scelto per curare e proteggere l’infanzia del Verbo Incarnato; fece una novena e scrisse una lettera a San Giuseppe che pose sotto la statua del Santo. Stacchiamo alcuni frammenti che, nella loro semplicità, toccheranno forse più di un’anima e saranno un esempio di quella fiducia ingenua, di quella fede a cui Nostro Signore ha promesso miracoli.
«Mio buon San Giuseppe, padre e protettore dei poveri, in nome di Gesù e Maria, vengo con fiducia a chiederti le grazie che sono molto necessarie per la mia anima e il mio corpo. Per la tua santa povertà, liberami dalla grande povertà in cui sono ridotto. Liberami dai dolori e dalle infermità che mi causano tanta sofferenza. Che io possa partorire e dare alla luce il frutto che sta nel mio grembo, e che riceva il battesimo; che io abbia un latte sano e abbondante, affinché sia nutrito a lungo. Ottieni per me la conversione della mia famiglia, la pace e l’amore di Dio nella nostra famiglia, la grazia di amare Gesù e Maria e di essere fedele a loro fino alla morte. Metto tutti i miei interessi nelle tue mani; sii il mio avvocato. O mio grande protettore, non guardare i miei peccati e la mia fragilità umana, ma degnati nella bontà di concedermi ciò che ti chiedo».
Passò appena un mese e le sue preghiere furono esaudite oltre ogni speranza, perché la generosità di San Giuseppe superava le richieste. Un giorno, arriva un baule che contiene un corredino completo per il nascituro, un corredo per la madre e un aiuto per il padre e altri due bambini, gli unici sopravvissuti. Un altro giorno, arriva una partita di riso che viene rinnovata ogni settimana. Una caratteristica deliziosa era che una medaglia di San Giuseppe brillava sopra gli oggetti inviati nel baule ben sigillato.
I fatti erano così meravigliosamente notevoli che la giovane donna, commossa e riconoscente, volle, nonostante le sue sofferenze, andare in chiesa per ringraziare di questi doni miracolosamente ottenuti, e per supplicare il suo caro protettore di completare la sua opera di carità. Fu davvero completato, perché il giorno della nascita del bambino, un’eccellente infermiera si offrì alla povera madre; si prese l’incarico di nutrire e curare il neonato come aveva nutrito e curato il suo stesso figlio, e gratuitamente, naturalmente. Il bambino fu chiamato Giuseppe al battesimo, come ci si poteva aspettare. È fresco e robusto e sembra promettere ai suoi genitori una consolazione per la perdita degli anziani. Coroniamo questo racconto con un fatto che San Giuseppe ha voluto gratificare questa povera gente: il padre ha ottenuto un lavoro lucrativo che ora protegge la sua famiglia dalle dolorose necessità che li hanno così spesso afflitti.
Diciamo pure, in tutte le nostre necessità, specialmente in quelle spirituali, poiché le bontà divine hanno soprattutto il bene dell’anima come fine: San Giuseppe, prega per noi.
SITUATO A:
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Segno della croce
Nel nome del Padre e del Figliolo e dello Spirito Santo e della Madre di Dio. Amen.
Preghiera preparatoria
O Gesù! Cammineremo con Te sulla strada del Calvario, che è stata così dolorosa per Te. Facci capire la grandezza delle Tue sofferenze, tocca i nostri cuori con tenera compassione alla vista dei Tuoi tormenti, per aumentare in noi il rimpianto dei nostri difetti e l’amore che desideriamo avere per Te.
Degnati di applicare a tutti noi gli infiniti meriti della Tua Passione, e in memoria dei Tuoi dolori, mostra misericordia alle anime del Purgatorio, specialmente a quelle più abbandonate.
O divina Maria, che per prima ci ha insegnato a fare la Via Crucis, ottienici la grazia di seguire Gesù con i sentimenti di cui il Tuo Cuore si è riempito mentre Lo accompagnavi sulla via del Calvario. Che possiamo piangere con Te e amare il Tuo divino Figlio come Te. Lo chiediamo in nome del Suo adorabile Cuore. Lo chiediamo in nome del Suo adorabile Cuore.
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