Una storia per ogni giorno...

Nella Tebaide, dove vivevano molti reclusi ortodossi, c’era anche un manicheo (un membro di una setta eretica del primo cristianesimo). Un giorno, durante un’escursione, si allontanò e verso sera si trovò vicino alla casetta di un eremita cattolico. Temendo di cadere preda degli animali selvaggi del deserto, decise di bussare alla porta della capanna. Entrando si scusò per aver chiesto un posto per la notte, anche se era un eretico. Il recluso lo ricevette cordialmente e gli preparò un letto morbido. Quando l’eretico vide questo, disse tra sé: «Quest’uomo è veramente un servo di Dio, perché la carità è, secondo la parola del Salvatore, il segno più sicuro dei discepoli di Dio. Un manicheo non avrebbe ricevuto un cristiano con la stessa gentilezza». Ne fu così toccato che tornò nel seno della Chiesa.

San Pacomio.

Un fatto simile è riportato di San Pacomus, il grande fondatore dei monaci in Egitto. Mentre era ancora un soldato e un pagano, una volta fu ospitato da una famiglia cristiana nella città di Tebe, e fu trattato con tutto il rispetto dovuto come se fosse stato un figlio della famiglia. Questo comportamento fece la massima impressione sulla sua anima, ed egli concepì istintivamente il rispetto per la religione che lo ispirava. Questa fu la causa dei suoi studi successivi che lo portarono al cristianesimo e all’organizzazione della vita monastica, dove acquisì tanti meriti.

I santi sapevano come conquistare i cuori degli eretici e dei peccatori con la loro carità. La durezza e l’intolleranza avrebbero prodotto l’effetto opposto. Nostro Signore ci direbbe: «Andate e fate altrettanto». Dobbiamo essere tolleranti con coloro che non sono membri della Chiesa, perché, anche se sono nell’errore, sono nostri fratelli.